Marco Tarquinio

Chi sono
Sono originario di Assisi, vivo a Roma. Sposato, padre di due figlie e nonno di due nipotini. Giornalista da più di 4 decenni, ho diretto “Avvenire” per 14 anni. Ho raccontato l'Italia, l'Europa e il mondo e ho analizzato le questioni sociali, politiche e umanitarie del nostro tempo anche in costante dialogo con i lettori.
 
I miei obiettivi per l'Europa
Il primo, il più importante, quello da cui derivano tutti gli altri, è la pace. I problemi non si risolvono con le armi. Poi il tema del superamento delle disuguaglianze sociali e delle perduranti discriminazioni, che stanno alla base delle tensioni globali minando i diritti-doveri di cittadinanza e la convivenza democratica anche in Italia e in Europa; la protezione del pianeta, una solidarietà più forte, a partire dalle decisive politiche di cura delle persone: la sanità e l'istruzione.

L'Europa dei cittadini
Nel preambolo della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione è detto che i popoli europei condividono un futuro di pace fondato su valori comuni. Valori indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà basati sui princìpi di democrazia e dello Stato di diritto. La persona è al centro dell'azione della Ue, anche con l'istituzione della “cittadinanza dell’Unione” e la creazione di uno spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia.
È allora indispensabile un impegno perché i diritti di ciascuna cittadina e di ciascun cittadino della Ue non siano semplici enunciazioni di principio, come spesso è avvenuto e ancora avviene.
Al contempo deve essere chiaro che a ognuno e ognuna di noi spetta la responsabilità, per uniformarsi autenticamente a queste finalità e a questo spirito, di adempiere ai propri doveri e questo vale per il riconoscimento dei diritti degli altri - cittadine e cittadini o stranieri residenti - per la salvaguardia delle idee e delle specificità di ciascuno, quale che sia l’origine etnica, l’opinione politica, la fede religiosa, la condizione personale, l’orientamento sessuale.